Ho conosciuto tanti sindaci, di Milano, di Cinisello Balsamo, di Sesto San Giovanni, di Bresso, di Comuni dell’area metropolitana milanese. E li ho visti e sentiti chiedere soldi allo Stato (ai contribuenti italiani, dunque) per i trasporti pubblici, per i servizi, per le scuole, per gli ospedali, insomma per beni e attività pubbliche, destinate ai cittadini contribuenti. In generale, quindi, chiedere soldi pubblici per aumentare il patrimonio pubblico.
Non mi era mai capitato di leggere e sentire di un sindaco che chiede soldi per i privati e per beni privati. Ma il Marchese Sala del Grillo, dopo il capolavoro di San Siro, in cui per cinque anni ha fatto gli interessi privati su suoli e beni pubblici, si è superato: ha dimostrato che il confine tra sinistra e destra è molto labile, anzi forse ha voluto dimostrare dando una lezione alla sua maggioranza – che come aveva detto lui in Consiglio Comunale, non capisce nulla della realtà – che la definizione di destra e sinistra non ha più senso.
Il progetto Webuild che il Comune non ha
Del resto, aveva tentato di far passare per “interesse pubblico” una operazione immobiliare su terreni comunali a tutto vantaggio di fondi finanziari privati, demolendo anche un bene pubblico vincolato. A proposito, in tutti questi anni non abbiamo mai sentito una parola dell’assessora allo sport su San Siro, ma l’altro giorno (era alla Terrazza Martini con Scaroni per i 125 anni del Milan) ha infranto la buona regola del “un bel tacere non fu mai scritto” e si è lanciata: «È arrivato il momento di creare un nuovo stadio o di rinnovarlo senza essere ancorati alle Sovrintendenze che tanto fanno bene al Paese ma più di tanto non aiutano». Oddio, un assessore allo sport di Milano dovrebbe sapere a memoria che la Sovrintendenza applica una legge dello Stato per un edificio che il Comune di Milano ha realizzato nel 1955. Ma quel che è più grave è che parlano di un progetto di Webuild, che non c’è o per lo meno che il Comune non ha, come ha dichiarato il direttore generale del Comune rispondendo a una domanda scritta del capogruppo di Forza Italia, De Chirico, e riproposta in aula dal consigliere Marcora.
Bisogna dare 70-90 milioni a Eventim, dice il Marchese
In un articolo di Massimiliano Mingoia del 9 luglio su “il Giorno”, è scritto che “Il sindaco Giuseppe Sala parla delle difficoltà di Milano nel rapporto con l’esecutivo guidato dalla premier Giorgia Meloni e apre il fronte legato ai Giochi Milano-Cortina 2026…. Sala sottolinea che “è chiaro che ci sono degli extracosti ed è chiaro che abbiamo scelto insieme di affidare a dei privati la costruzione degli impianti per evitare l’esborso di fondi pubblici. Ora che c’è bisogno di un po’ di soldi pubblici servirebbe un po’ di comprensione.” “E veniamo agli extracosti, provocati in primis dal rincaro delle materie prime registrato negli ultimi due anni. La stima iniziale per il Pala Italia, realizzato dalla multinazionale tedesca Eventim, era di 180 milioni di euro. Gli extracosti vanno da 70 a 90 milioni di euro.”
Ora, bisogna ricordare che in occasione della revisione della variante Montecity/Santa Giulia, nel momento in cui Luigi Zunino molla alle banche la società Risanamento spa, la maggioranza, su sollecitazione del Sindaco e della Giunta, approvò, in mezz’ora, su una area di un milione e duecentomila metri quadrati, rispetto al progetto originario, un aumento di edifici e volumetrie fino a quasi settecentomila mq. di edifici: Il sindaco chiese che con gli oneri di urbanizzazione (96 milioni) venisse costruito il “Lotto Arena di Milano Santa Giulia”. E il Comune rinunciò alla proprietà pubblica (fatto del tutto inusuale, a fronte di oneri di urbanizzazione da versare o cash o in conto opere al Comune) e lasciò al privato la proprietà dell’Arena.
Risanamento vende ad Eventim
Poi Risanamento (Intesa San Paolo spa 48,9% del capitale, Unicredit spa 22,23% – dati dell’esercizio finanziario 2023) vende ad Cts Eventim, uno dei “principali operatori internazionali nel campo dell’intrattenimento del vivo”. Scrive Tobia Zanotti su Pambianco News Real Estate del 10 maggio 2023: “La vendita del Lotto Arena è stata stipulata in esecuzione dell’accordo vincolante sottoscritto tra le due società il 3 agosto 2021 e relativo alla realizzazione e gestione dell’arena che potrà ospitare eventi sportivi e di intrattenimento di livello internazionale e nazionale, tra i quali, alcune competizioni olimpiche nel contesto delle Olimpiadi Invernali 2026 Milano-Cortina. Il corrispettivo della vendita è pari a 20 milioni di euro, con pagamento disciplinato da un Master Agreement che prevede 2 milioni di euro da versarsi contestualmente alla sottoscrizione dell’atto di vendita, 9 milioni, da versarsi contestualmente alla sottoscrizione dell’atto di vendita e altri 9 milioni, da versarsi alla prima data tra il terzo anniversario della data di compravendita del lotto Arena e il collaudo finale dell’Arena.”
Ma il Pala Italia doveva essere realizzato da Risanamento spa
Ora si tenga conto che le Olimpiadi invernali sono state assegnate a 24 giugno 2019 : nel dossier di presentazione era scritto “Il Pala Italia Santa Giulia è una struttura privata che fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione denominato Montecity – Rogoredo, nella parte sudorientale di Milano. L’organizzazione responsabile della progettazione e della realizzazione della sede – Risanamento S.p.A. – procederà secondo le seguenti fasi di realizzazione:…completamento dei lavori dicembre 2023”.
Natura privata della ”Fondazione Milano Cortina 2026” ?
Certo che leggendo il dossier di presentazione della candidatura e poi i discorsi per ottenere l’assegnazione vi è da ridere, per non piangere. Per esempio per evitare le indagini della magistratura, viene fatto un decreto-legge “omnibus”, 11 giugno 2024, in cui si dice che “le attività’ svolte dalla Fondazione «Milano Cortina 2026» non sono disciplinate da norme di diritto pubblico e che la Fondazione non riveste la qualifica di organismo di diritto pubblico e che la “Fondazione Milano Cortina 2026” opera sul mercato in condizioni di concorrenza e secondo criteri imprenditoriali.”
A Losanna, nel suo discorso ufficiale, Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dell’epoca, Giorgetti, dichiarava: «L’échéancier pour les travaux et les projets de construction a été déjà planifié avec soin tout au cours de la candidature et sera surveillé avec attention par l’organisme responsable de la livraison de l’infrastructure des Jeux, tout en s’appuyant sur une structure solide pour la gestion du projet de construction. L’Italie envisage des Jeux durables, conformément à l’Agenda 2020 et à la Nouvelle Norme. Si l’organisation des Jeux sera confiée à Milano Cortina 2026, ils bénéficieront d’un important soutien financier et de l’engagement des pouvoirs publics à tous les niveaux, y compris les autorités régionales de la Lombardie et de la Vénétie qui comptent toutes deux parmi les régions les plus riches de l’Europe. Le budget global est inférieur à celui des Jeux précédents, en ligne avec la flexibilité et les réductions de coûts que l’Agenda 2020 a permis, grâce à l’utilisation accrue des sites existants et la disponibilité d’effectifs avec beaucoup d’expérience».
Quei poveretti di Eventim
Ma torniamo a Santa Giulia dove dunque Risanamento vende ad Eventim, che quindi si fa carico dell’impegno che Risanamento aveva concordato con il Comune di Milano di costruire il Pala Italia. Stiamo parlando di una società, che è tra le quindici società per azioni più capitalizzate della Borsa di Francoforte, con un patrimonio di oltre tre miliardi di euro, che nel 2023 ha avuto ricavi per 2 miliardi e 358 milioni, che ha distribuito agli azionisti un dividendo di 274 milioni e 640 mila euro. Quindi una società per azioni che compra da una società privata un bene con obbligazioni, e, siccome ha dei costi extra, il sindaco chiede che il contribuente italiano dia dei soldi a questa povera società, che ha sbagliato a comprare da Risanamento. Questa società tra l’altro è proprietaria di aziende italiane che organizzano eventi e concerti: ha il 60% di Friends&Partners e ha il 60% di D’Alessandro e Galli:, quest’ultima ha affittato San Siro per i due recenti concerti di Taylor Swift. Nella galassia di Eventim, vi è anche “Vivo”, che questa estate ha organizzato a San Siro i concerti di Elodie, di Ultimo, di Gazzelle, di Pezzali, di Sfera€bbasta. Naturalmente i biglietti erano venduti da TicketOne, che è al 100% di Eventim.
TicketOne e le Olimpiadi
E per combinazione l’11 luglio 2024 sul sito di “Milano Cortina 2026” è apparso il comunicato seguente: La Fondazione Milano Cortina 2026 e TicketOne hanno siglato un accordo di partnership: l’azienda italiana del gruppo CTS EVENTIM, che fa il suo ingresso come Official Supporter dei prossimi Giochi Invernali, metterà a disposizione la sua solida esperienza nella vendita di biglietti di grandi eventi e di tutte le prestazioni correlate.”
Non una gara quindi, ma “un accordo di partnership”.
E il Marchese Sala del Grillo vuole che il governo dia i soldi degli italiani a Eventim, e mica pochi, 70-90 milioni. E questo lo diceva quando il caldo e il sole non erano così incombenti su Milano.
Gli impianti sportivi
E pensare che nel programma elettorale del 2021 – dove aveva taciuto del pasticciaccio di San Siro – aveva scritto a pagina 10: “Prosegue l’intensa riqualificazione degli impianti sportivi di base a cura dei Concessionari del Comune di Milano insieme ai “grandi” progetti in via di realizzazione, tra cui la riqualificazione di Agorà (impianto dedicato agli sport su ghiaccio), la riconversione del Lido, la ristrutturazione del Centro Ippico Lombardo e della piscina Cardellino che si trasformerà nel nuovo centro natatorio olimpico. A questi si aggiungono i siti olimpici dell’ex Palasharp, che verrà completamente riqualificato e la realizzazione del PalaItalia nel quartiere Santa Giulia.”
E poi ancora a pagina 32 “Il grande appuntamento delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 (anche grazie ai concreti investimenti previsti nel risanamento e nel rilancio degli impianti cittadini) costituirà il compimento della crescita complessiva di Milano capace di accogliere e sviluppare le istanze di sostenibilità proprie della sensibilità contemporanea e, proprio per questo, aumentare la propria attrattività internazionale”. Parole, parole, parole, diceva la canzone.
Tanto che la Alcione, squadra che si allena al Centro Kennedy, vicino al Parco delle Cave, promossa in serie C, dovrà andare a giocare le partite “in casa” a Fiorenzuola d’Arda, perché a Milano, oltre a San Siro, non c’è un campo di calcio omologato per la serie C. D’altra parte, il Marchese Sala del Grillo nel 2016 aveva promesso la riapertura dei Navigli e nel 2021 la città in quindici minuti (in questo caso doveva precisare “ di attesa dei mezzi pubblici di superfice”) e i milanesi (pochi, per la verità, uno su quattro) gli hanno creduto.
Villaggio Olimpico a Porta Romana
Ma la seconda perla il nostro esimio Marchese ce la presenta quando chiede di dare i soldi a Coima Sgr. “Il costo del Villaggio olimpico – opera di Coima Sgr – è passato da 100 a 140 milioni di euro, un rincaro di 40 milioni di euro. Sia Eventim che Coima hanno chiesto al Governo, alla Regione, al Comune e alla Fondazione olimpica di coprire, almeno in parte, gli extracosti. Ma non è arrivata ancora nessuna risposta concreta.”
Da come la mette il Marchese Sala del Grillo sembra che Coima stia facendo un favore, anzi un regalo ai cittadini milanesi. Ma è così?
A novembre 2022 abbiamo letto il seguente comunicato “ Il Fondo di investimento immobiliare “Porta Romana” – promosso e gestito da COIMA SGR e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo COIMA ESG City Impact – a seguito della procedura competitiva pubblica indetta da Gruppo FS Italiane a novembre 2020, annuncia di aver perfezionato l’acquisto dell’area dell’ex Scalo di Porta Romana per 180 milioni di euro… Il Villaggio Olimpico rappresenta il primo tassello del grande progetto di rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana e riflette lo “spirito olimpico” di Milano: funzionale a offrire uno spazio primario per le Olimpiadi Invernali 2026, sarà restituito alla comunità cittadina attraverso la trasformazione in student housing con circa 1.700 posti letto.”
Edilizia residenziale libera, abitazioni studentesche, ecc
In sostanza, si dice che dopo le Olimpiadi quell’area ospiterà “abitazioni studentesche, residenze, co-working e servizi privati di interesse pubblico e spazi pubblici” “Gli acquirenti hanno inoltre definito il conferimento di un incarico a Italferr, la società di ingegneria delle Ferrovie dello Stato Italiane, per la progettazione della Foresta Sospesa, con l’obiettivo di candidare l’opera ai fondi europei dedicati alla rigenerazione urbana tramite il PNRR.”
A Milano, piacciono i boschi verticali, le torri botaniche, le foreste sospese, non ci piace il verde a terra calpestabile, rinnoviamo i fasti dei giardini pensili di Babilonia.
“COIMA SGR si occuperà, oltre che dello sviluppo del Villaggio Olimpico, della componente residenziale libera e agevolata con destinazione di edilizia residenziale sociale (ERS) e la previsione ex ante di trasformazione del Villaggio Olimpico in studentato con stanze a prezzi calmierati, investendo nel progetto tramite COIMA ESG City Impact Fund, il maggior fondo di investimento in rigenerazione urbana discrezionale mai raccolto in Italia, partecipato da Fondazione ENPAM, Cassa Forense, Cassa Dottori Commercialisti, Inarcassa, BCC Credito Cooperativo, Fondazione CARIPARO, Compagnia di San Paolo e COIMA SGR.”
In Comune e in Coima non devono aver gradito molto la notizia che la Procura di Milano si occuperà del business del momento, gli studentati.
Uffici flessibili, sostenibili, per l’incremento della produttività
Proseguiva il comunicato: “Come già sperimentato in Symbiosis, sviluppo a scala di quartiere già scelto da primari brand italiani e internazionali, Covivio svilupperà nell’area dello Scalo uffici flessibili, sostenibili, che stimolino l’incremento della produttività e massimizzino collaborazione e inclusione.
Spazi attenti al benessere degli occupanti e capaci di rispondere alle esigenze attuali delle grandi corporate che interpretano sempre più l’ufficio come espressione della propria cultura aziendale e mezzo per comunicarla agli stakeholder interni ed esterni.”
E Intesa Sanpaolo finanzia lo sviluppo dello Scalo Romana
“Prada Holding S.p.A., interessata soprattutto alla qualità del parco, realizzerà un edificio a uso laboratorio e uffici per estendere le sue attività già presenti nell’area.”
“Lo sviluppo dello Scalo di Porta Romana sarà finanziato da Intesa Sanpaolo, che supporterà COIMA SGR, Covivio e Prada Holding S.p.A. nell’operazione attraverso un “Sustainability-linked Loan” volto a sostenere un progetto di rigenerazione urbana che punta ai più alti standard ESG.”
“Per Scalo Romana sono definite in 164.000 mq di SL le aree edificabili, mentre il 50% dello Scalo sarà dedicato ad aree a verde e spazi pubblici.”
Ho solo riportato il comunicato e non c’è bisogno di notizie su Intesa Sanpaolo, su Prada. Aggiungo solo che Covivio, operatore immobiliare nato dalla fusione fra Fonciere des Regions e Beni Stabili, ha chiuso il primo semestre del 2024 con 326,8 milioni di euro di ricavi, in aumento dell’1,8% su base annua. Il patrimonio del gruppo, di cui il 42% è ubicato in Germania, il 34% in Francia, il 17% in Italia e il 7% in altri Paesi europei, ha un valore pari a 15,4 miliardi. Tra gli azionisti, solo per citare i maggiori, l’immobiliare di Leonardo Del Vecchio, il Crédit Agricole, il Crédit Mutuel. E per maggiori informazioni, vicino a Prada, vi è “Symbiosis”, che come dicono loro è “un intervento di rigenerazione urbana di Covivio che trasforma un’area storicamente strategica per lo sviluppo economico di Milano con vocazione industriale e produttiva in un nuovo polo urbano mixed-use. Progettato su masterplan dello studio di architettura ACPV, Symbiosis, già sede di importanti multinazionali, si estende su un’area di 130.000 mq a sud di Porta Romana.”
Ed è inutile aggiungere che nella galassia delle società Coima, gestite da Manfredi Catella, vi è una massiccia presenza del Qatar Investment Autorithy.
Insensibili
Solo degli insensibili trinariciuti potrebbero negare 40 milioni del contribuente italiano a questi poveretti che ci stanno aiutando per le Olimpiadi. Ma la cosa che più mi fa incazzare è che il Marchese Sala del Grillo è riuscito in un capolavoro politico, farsi dare una bacchettata sulle mani dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli: “Sala ha fatto la scelta, legittima ma discutibile, di aprire ai privati la realizzazione degli impianti olimpici a Milano. Dice che l’ha fatto per non far spendere soldi pubblici, ma ciò è sintomo di una mentalità distorta. Il territorio milanese è un bene pubblico, non privato. E a Santa Giulia il sindaco ha concordato con un privato la costruzione di un palazzetto dello sport che resterà privato e sarà gestito in maniera privatistica. Un discorso simile riguarda anche il Villaggio olimpico”.
“È il sindaco ad aver deciso di puntare sui privati e ora chiede al Governo di intervenire sul problema degli extracosti…Mettere soldi dello Stato per opere private non risponde a una logica liberale. Le imprese azzerano il rischio d’impresa in questo modo: qualcosa è andato male e il Governo ci mette una pezza”.
Bisogna anche aggiungere che a Morelli non capiterà mai più nella vita un genio della politica che gli consenta di fare un gol a porta vuota.
Però effettivamente, con il Marchese Sala del Grillo i privati vanno a nozze: San Siro, le opere delle Olimpiadi, l’urbanistica, le licenze edilizie. Il rischio di impresa è azzerato, a Milano. E poi mica si deve discutere di programmi, ma delle primarie prossime venture. E per favore non criticate il Marchese, perché altrimenti vince la destra.
“La colpa, caro Bruto, non sta nelle stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(sabato 27 luglio 2024)